Arrigo Sacchi nasce a Fusignano nel 1946. E’ ex allenatore di calcio italiano, commissario tecnico della Nazionale italiana vice Campione del mondo ai Mondiali di calcio del 1994.
Da ragazzo Sacchi giocava come difensore in squadre dilettantistiche.
A 31 anni, nel 1977, decise di iniziare ad allenare. Cinque anni dopo, nel 1982, conquistò con la squadra giovanile del Cesena lo scudetto Primavera.
Nella stagione 1986-87 salì alla ribalta delle cronache quando eliminò dalla Coppa Italia con il Cesena il Milan vincendo a San Siro. Il suo gioco, basato sulla difesa a zona e sul pressing piacque al presidente dei rossoneri Silvio Berlusconi, che lo volle al Milan che guidò dal 1987 al 1991.
L’eliminazione del Milan in Coppa dei Campioni nel 1990-1991 ad opera dell’Olympique Marsiglia ed i dissapori con alcuni giocatori spinsero Sacchi ad abbandonare il Milan.
Nel 1991 Sacchi fu assunto alla guida della Nazionale italiana.
Nel 1996 Sacchi lasciò l’incarico di commissario tecnico della Nazionale per tornare ad allenare il Milan.
Nel 1998-1999 divenne l’allenatore dell’Atlético Madrid, squadra della Liga spagnola; dopo sette mesi decise di dare le dimissioni. Terminò così la carriera di Arrigo Sacchi come allenatore.
Nonostante sia conosciuto per il suo calcio offensivo, Sacchi dedicava grande attenzione ai movimenti difensivi, a tal punto che quasi sempre le sue squadre si contraddistinguevano per essere le meno perforate a fine campionato.
Il modulo di gioco di Sacchi metteva lo schema al di sopra dei campioni: tutti erano importanti per il progetto, ma nessuno aveva compiti speciali o privilegi, tutti dovevano sacrificarsi e tutti, grazie al movimento senza palla, potevano arrivare al gol.
Dopo l’avvento di Sacchi il calcio italiano non è più stato lo stesso: la nuova filosofia, portata dall’allenatore di Fusignano, ha modificato profondamente l’idea di calcio nella penisola italiana.
(Aggiornato al 14/02/2023)
