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IL FRONTE DEL SENIO

Il Senio nasce sulle colline toscane del Monte Carzolano e dopo 92 km confluisce nel Reno. Dal 2004, ogni anno, gli abitanti dei paesi della pianura festeggiano il 25 aprile con una lunga camminata che li porta a ricordare i luoghi e le storie del tempo di guerra.

Un fiume di ricordi
Sarebbe un torrente per le sue dimensioni, ma tutti preferiscono chiamarlo fiume Senio per l’importanza degli eventi verificatisi nel corso dei secoli.
Lungo i suoi argini, infatti, la storia conta almeno sette conflitti: a volte semplici contese per guadagnare confini più vantaggiosi, altre volte veri scontri cruenti, come accadde nell’inverno 1944-45, quando la Campagna d’Italia degli Alleati si arrestò qui e per oltre quattro mesi eserciti provenienti da vari parti del mondo si fronteggiarono a lungo prima dell’offensiva finale avvenuta tra il 9 e l’11 aprile del 1945.

Soldati sul SenioCippo martiri del Senio
Solo nelle ultime settimane di marzo, infatti, il fronte del Senio assunse un’importanza strategica decisiva, nel quadro delle iniziative alleate, convincendo gli inglesi che la sorpresa, la velocità d’azione e la percorribilità delle strade statali potevano condurli alla presa di Bologna prima dei colleghi americani impegnati sugli Appennini.
Nell’offensiva di aprile fu possibile per la prima volta dopo lunghi mesi riunire grandi contingenti alleati per conseguire al di qua del Po la completa distruzione del Gruppo di Armate C tedesche.
Davanti agli argini del Senio, lungo una striscia variabile di terra di nessuno, per tre mesi tedeschi e repubblichini dall’alto del fiume poterono avvalersi di un ampio controllo del territorio, di campi minati e di espedienti da incursori, ma nulla poterono di fronte al grande spiegamento di mezzi alleati che entrarono in funzione il 9 aprile.

L’attraversamento del Senio
All’alba del 10 aprile, tra Fusignano e Alfonsine, dopo un intenso fuoco di artiglieria, i soldati del Gruppo di Combattimento “Cremona” con l’Operazione “Sonia” si preparavano ad attaccare gli argini del fiume, in corrispondenza di strade utili a raggiungere i due centri abitati.
Verso mezzogiorno il 3° Battaglione del 22° Reggimento liberava Fusignano e una colonna tattica formata dalle fanterie del 21° e del 22° Reggimento raggiungeva Alfonsine.
Oggi quel luogo del fiume è segnalato da un pennone e da una lapide che recita: “Da questo argine le forze partigiane, la Divisione Cremona, l’VIII Armata inglese proruppero eroiche il X aprile MCMXLV un giorno per sempre a debellare l’invasore tedesco e il traditore fascista”.

Bandiera bianca sul fiume Senio
La mattina del 10 aprile del 1945 il cielo sopra Cotignola fu invaso dal rombo lacerante di numerosi bombardieri, pronti a continuare l’azione devastante della sera precedente. L’attacco sembrava imminente quando il parroco don Stefano Casadio e il futuro sindaco Luigi Casadio si precipitarono con un lenzuolo bianco dalla riva sinistra del fiume verso l’argine opposto invocando la fine delle ostilità. Luigi Casadio per convincere gli alleati dovette accompagnare in città una prima pattuglia alleata che poté appurare la resa dei tedeschi.

I CIPPI
I Martiri del Senio
Erano tutti ragazzi giovanissimi legati clandestinamente al Fronte della Gioventù quelli arrestati nel lughese tra il 23 e il 24 ottobre del 1944. Animati dalla ribellione antifascista si erano impegnati in azioni di sabotaggio e di recupero armi per aiutare la resistenza locale. Prelevati dalle loro abitazioni dai militi della Brigata Nera furono portati prima nella Casa del Fascio, poi detenuti e torturati nella Rocca. I brigatisti, dopo aver rapinato tutto il denaro contante della Banca d’Italia consegnano gli ostaggi ai tedeschi e si danno alla fuga verso nord.  All’alba del 26 ottobre i tedeschi conducono i ragazzi rimasti sull’argine del Senio e lì legati a gruppi li fucilano con una mitragliatrice contraerea. I corpi o ciò che ne rimase furono recuperati solo più tardi nel dicembre del 1944 e nel maggio del 1945.
Eccidio di Masiera
Borgo Pignatta è un piccolo agglomerato di case abitato soprattutto da braccianti, un chilometro oltre la chiesa di Masiera a ridosso dell’argine del Senio.
Nella notte del 23 dicembre una pattuglia tedesca scese dalla riva destra con casse di esplosivo e minò le case Galassi, Pignatta e Costa nelle quali erano ospitati anche componenti di altre famiglie. All’improvviso una fortissima esplosione squarciò il silenzio. Si udirono grida e invocazioni di aiuto, ma il fuoco dei nazisti non permise ai soccorritori di avvicinarsi. Solo dopo lo sfondamento della linea del Senio, nell’aprile del 1945 si poté tornare a quei miseri resti: 28 furono le vittime, più altri che morirono nei giorni successivi per le ferite. Il cippo collocato sul luogo della strage recita “La violenza nazista stroncò queste vite, ma nessuna violenza soffocherà la speranza e la lotta per un mondo migliore nella pace e nella libertà”.

Scarica qui il depliant completo Fronte del Senio..

Informazioni utili

Istituto Storico della Resistenza
Telefono: 0544 84302
Email: istorico@racine.ra.it
Sito Web: http://istoricora.it/

(Aggiornato al 21/03/2023)

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