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IL TRICOLORE

Il 7 Gennaio 1797 nasce il Tricolore, ideato e proposto dal lughese Giuseppe Compagnoni.

Noi Italiani da oltre 200 anni vediamo nel Tricolore il simbolo dell’indipendenza e dell’unità nazionale, il riconoscimento popolare della nostra Patria; in una parola esso è il simbolo della nostra Nazione e quindi la sua storia è in effetti la storia della nazione stessa.

Ma come è nato il nostro Tricolore, e quando? Come è avvenuto che il Verde, il Bianco ed il Rosso siano diventati i nostri tre colori nazionali? Chi ha ideato e dato all’Italia il Tricolore e quale è stata la storia della nostra Bandiera?
Ogni volta che si deve studiare il formarsi dell’Italia come nazione e ogni volta che si deve affrontare il problema del nostro Risorgimento, bisogna prendere come punto di partenza Napoleone Bonaparte, che, indubbiamente per i suoi fini politici ma anche per sua intima e costante propensione per il nostro paese dovuta alle sue origini italiane, promosse e favorì il nostro sentimento nazionale, creando così le premesse della nostra unità ed indipendenza.

Nel 1796 quando l’Armata di Bonaparte comparve in Italia, lo stendardo francese a tre colori colpì la fantasia di molti Italiani e subito simboleggiò la Rivoluzione trionfante.
Mentre Napoleone batteva e cacciava gli Austriaci dalla pianura padana, cominciarono a fiorire i primi moti rivoluzionari. Nell’ottobre 1796 a Modena i delegati delle città di Modena, Reggio Emilia, Bologna e Ferrara si riunirono in quello che fu il primo Congresso per la formazione della Confederazione Cispadana la quale, nel successivo mese di dicembre, a Reggio Emilia nel II° Congresso, sancì la nascita della Repubblica Cispadana.

Uno dei protagonisti di entrambi i Congressi fu il nostro concittadino Giuseppe Compagnoni, delegato di Ferrara (Lugo risultava all’epoca sotto la giurisdizione estense) che in queste occasioni propone di adottare come rappresentativa della nazione, la Bandiera Cispadana di tre Colori Verde, Bianco e Rosso.
Il Lughese Giuseppe Compagnoni è dunque da considerarsi il “Padre” legale del nostro Tricolore perché comprese che un’idea deve materializzarsi in un simbolo concreto che la rappresenti, noto ed accettato da tutti; per sua iniziativa il Tricolore divenne formalmente il simbolo di quel primo lembo d’Italia indipendente e libera, identificandosi in seguito con il concetto di indipendenza e di libertà italiana.

Il Tricolore da allora seguì le alterne vicende della storia italiana.
Vide la Repubblica Cisalpina, la caduta di Napoleone, accompagnò i moti carbonari del 1821 e del 1831, le guerre all’Austria; divenne la Bandiera della Giovine Italia di Giuseppe Mazzini, accompagnò tutto il Risorgimento, seguì le innumerevoli gesta e le campagne di Giuseppe Garibaldi, sventolò il 10 dicembre 1847 a Genova durante i moti indipendentisti quando Goffredo Mameli presentò ufficialmente il “Canto degli Italiani”, ora nostro inno nazionale. L’adozione del Tricolore, con l’aggiunta dello scudo sabaudo, fu inserito nello statuto albertino nel marzo 1848. Il vessillo dei tre colori sventolò il 17 Marzo 1861 alla proclamazione del Regno d’Italia, ma solo nel 1871 la bandiera fu issata per la prima volta sulla torretta del Palazzo del Quirinale quando Roma divenne ufficialmente la capitale di una Italia finalmente unita. Fu la Bandiera del Regno d’Italia fino al 1945.
Dal 2 Giugno 1946 il Tricolore è la Bandiera della Repubblica Italiana, definitivo simbolo, nell’anima degli Italiani, della libertà, dell’unità e della identità nazionale.
Il 19 giugno 1946 viene decretato il tricolore dell’attuale Repubblica dal Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi con i poteri di Capo provvisorio dello Stato, confermato poi dalla Costituzione Italiana, promulgata il 27 dicembre 1947.
Dal 1997 la data del 7 Gennaio è stata proclamata “Giornata Nazionale del Tricolore”.
(Testo a cura di U.N.U.C.I. – Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d’Italia – Lugo).

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