Carlo Venturini nacque a Massa Lombarda, piccolo paese agricolo allora nella Legazione di Ferrara dello Stato Pontificio, il 6 giugno 1809.
Fu il primogenito di una famiglia discendente da una delle cento famiglie lombarde fuggite da Marmirolo a causa delle persecuzioni di Ezzelino II da Romano e venute ad abitare nel 1251 nell’antica Massa San Paolo, da allora in poi chiamata Massa dei Lombardi.
Compiuti gli studi classici si iscrisse nel 1829 alla Facoltà di Medicina della Università di Bologna ove nel giugno del 1833 si laureò a pieni voti.
Nel 1835 Carlo Venturini intraprese la professione di medico nelle Marche fino alla nomina come primario in vari ospedali marchigiani e nel Lazio.
Ottenne una serie di riconoscimenti di Accademie, Istituti ed Atenei e intraprese una fitta rete di corrispondenza con personaggi della cultura italiana ed europea.
Dal 1864 lasciò la medicina per dedicarsi all’attività diplomatica: già console tunisino (dal 1860 aveva ricevuto la nomina di Console ed Incaricato d’Affari del governo di Tunisi in Ancona) e anche rappresentante del Governo di San Marino per il quale intraprenderà viaggi e svolgerà diversi servizi.
Le cariche assunte da Venturini hanno un valore soprattutto rappresentativo e costituiscono il pretesto per scambi di onorificenze tra amici e conoscenti ma anche donazioni come libri storici, monete antiche e maioliche. L’appartenenza al circuito culturale delle Accademie, caratterizzato da scambio di cortesie tra i membri e l’accumulo di doni come ricompensa per l’attività di medico prima e di diplomatico poi, fanno nascere in lui il progetto di creare un proprio museo.
Dal 1874 al 1884 intensificò la raccolta degli oggetti e dei libri a lui donati o acquistati e le sue annotazioni “maniacali” registrano ogni tipo di omaggio, oggetti curiosi, anche cibi accanto a pezzi archeologici e libri; nel 1876 iniziò il catalogo dei libri della sua “piccola biblioteca” e dal 1879 l’inventario del suo “piccolo museo o bazar”.
Nel 1881 acquistò una casa in via Gian Battista Bassi in cui allestì la sede del suo museo e cessò le funzioni di console della Tunisia perché la Francia, impostovi il suo protettorato, si affidò a consoli francesi.
Nel 1882 accettò l’incarico di Console in Ancona della Repubblica di Venezuela a Caracas ma, l’anno seguente, tornò a vivere a Massa Lombarda ove morì nel 1896 nominando il suo Municipio erede universale di tutto il suo avere assieme a diverse donazioni per l’istruzione e l’assistenza della popolazione.