Storia e curiosità
La “Piadina Romagnola” o “Piada Romagnola” ha origini antichissime e racconta la storia della gente della Romagna. I primi a cucinare una versione rudimentale di piadina sono stati gli Etruschi, che furono pionieri nella coltivazione e lavorazione dei cereali e quindi nella produzione di “sfarinate” (semplici sfoglie ottenute dall’impasto di diverse farine e acqua, senza lievito, e poi cotte su lastre di pietra roventi) che somigliavano molto all’attuale piadina, anch’essa preparata senza lievito e cotta su una piastra di metallo o di pietra.
Si tratta di un cibo semplice che nel corso dei secoli ha identificato e unificato la terra di Romagna sotto un unico emblema passando da simbolo della vita rustica e campagnola, “pane dei poveri”, a prodotto di largo consumo. Il termine “piada” è stato ufficializzato per merito di Giovanni Pascoli il quale italianizzò la parola dialettale romagnola “piè”. Per altre curiosità su questo piatto tipico clicca qui.
Ricetta della piadina romagnola
Ingredienti: un kg. di farina; 4 g. di bicarbonato di sodio, 250 g. di strutto e sale. Occorrente: matterello, forchetta, testo di terracotta.
Esecuzione: impastare tutti gli ingredienti assieme, aggiungere un poco di acqua o latte per formare un impasto sodo. Distendere l’impasto col mattarello su una spianatoia formando un bel tondo di pasta non troppo sottile. Cospargere di tanto in tanto il mattarello con la farina, per non fare attaccare l’impasto al legno. Mettere a cuocere la pasta sul testo di terracotta, sotto cui deve ardere un fuoco piuttosto “allegro” poiché la cottura deve essere veloce. Schiacciate le eventuali bolle che si formano, coi rebbi della forchetta.