La sommossa e sacco di Lugo fu un episodio di insorgenza contro le truppe francesi avvenuto nella cittadina romagnola tra il 30 giugno e l’8 luglio 1796.
Il 23 giugno le truppe francesi entrarono a Ferrara e da qui giunse a Lugo l’ordine di raccogliere 4 milioni di lire da consegnare all’esercito repubblicano.
Il 30 giugno due commissari repubblicani giunsero a Lugo con l’incarico di raccogliere le somme.
Nei giorni precedenti i lughesi avevano raccolto, tra denaro e valori, già 18.000 scudi, ma i due commissari pretesero di prelevare tutto, nonostante non avessero il mandato e la scadenza intimata dei quindici giorni fosse ancora lontana. Perciò alla loro richiesta i Pubblici Rappresentanti della città opposero un rifiuto. Per tutta riposta il busto argenteo di Sant’Illaro venne espropriato e questo atto fece montare l’indignazione popolare. Scoppiò la sommossa della popolazione che portò al controllo della città da parte degli insorti.
Il 1º luglio i rivoltosi andarono di casa in casa a diffondere l’appello contro i francesi e a raccogliere adesioni. La rivolta trovò alleati anche in altri Comuni della Bassa Romagna, tra i quali Cotignola, Barbiano, Massa Lombarda, Sant’Agata, Bagnara, Solarolo e Mordano.
Il 6 luglio arrivò a Lugo la notizia dell’avvistamento delle truppe francesi. Gli insorti andarono loro incontro per bloccarli prima che giungessero al fiume Santerno e alla Frascata avvenne il primo scontro. I lughesi utilizzarono come baluardo difensivo l’argine del Santerno, arrestando così l’avanzata dei francesi. Ritenendo che avrebbero riprovato ad attraversare il Santerno, i rivoltosi radunarono quasi tutte le loro forze sulle rive del fiume. Solo una piccola guarnigione di cotignolesi rimase di guardia dalla parte di Faenza e fu appunto da questo lato che i francesi riuscirono a sfondare e a giungere in vista di Lugo.
I colpi di cannone dell’artiglieria francese ebbero come effetto la dispersione delle forze difensive; solo pochi irriducibili rimasero a difendere la città. I francesi riuscirono ben presto ad entrare a Lugo e la rappresaglia iniziò immediatamente: i soldati saccheggiarono, depredarono e devastarono tutto e tutti; anche il venerato busto di Sant’Illaro venne depredato e portato via dai repubblicani.