La sfoglia è la base di diversi tipi di minestre la cui preparazione è documentata in Romagna già dopo l’anno Mille.
Si presenta setosa ed elastica che viene lavorata a lungo col mattarello.
Massa Lombarda dedica all’abilità delle sfogline una sagra popolare che si tiene alla fine di agosto.
Ingredienti (per 4 persone): farina di frumento tenero gr. 300, n.3 uova medie.
Esecuzione: strumenti indispensabili per lavorare la sfoglia sono é tulir, il tagliere o spianatoia e lo s-ciadur (mattarello). Mettere la farina a fontana sul tagliere, rompere le uova al centro del cratere e sbatterle con la forchetta incorporando la farina. Lavorare la pasta per una decina di minuti; se riesce troppo morbida, aggiungere un po’ di farina; se è troppo soda, un po’ d’acqua. Lavorare con il palmo delle mani appoggiandosi con tutto il peso alternativamente sul polso destro e su quello sinistro. Ogni tanto è bene infarinare la spianatoia e fare in modo che non si formino grumi. L’impasto è pronto quando si formano sulla sua superficie delle piccole “bolle”. A questo punto si stende l’impasto con il mattarello, cercando di applicare la medesima forza sulle due mani per ottenere una sfoglia omogenea e dalla forma rotondeggiante.
Le sfogline
Tutta l’Emilia Romagna vanta una grande tradizione culinaria basata soprattutto sull’arte della pasta fatta in casa, tirata a mano.
Coloro che detengono i segreti della cucina regionale e mantengono sempre vive le tradizioni culinarie sono le sfogline, donne dedite alla cucina e al ‘fatto a mano’, esperte nella creazione di ottimi e succulenti piatti tipici.
Tradizionalmente le sfogline erano donne anziane o di mezza età, spesso di campagna o di paese, munite di matterello e tagliere intente a tirare la pasta fatta in casa. Un tempo la sfoglina si recava presso le case delle famiglie ricche della città e preparava su richiesta i vari tipi di pasta tipica.
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