Nacque a Villa Prati di Bagnacavallo nel 1915 e morì nel 2006. Presbitero, partigiano e storico italiano.
Don Lorenzo Bedeschi nacque a Villa Prati, frazione di Bagnacavallo (Ravenna) nel 1915 da una famiglia contadina di tradizioni repubblicane.
Intraprese giovanissimo gli studi religiosi, sviluppando sentimenti antifascisti che si manifestarono già nella sua prima predica pubblica, nell’estate del 1935 a Rossetta (località a 5 km da Prati), che gli procurò una denuncia al federale di Ravenna.
Grazie all’intervento dell’arcivescovo di Ferrara Ruggero Bovelli completò gli studi a Roma presso l’Università Gregoriana, dove si laureò l’11 giugno 1940, giorno di entrata in guerra dell’Italia.
Inviato nei Balcani come cappellano militare, scontò l’arresto per alcuni commenti politici fatti ai soldati prima della Messa al campo. Sempre come cappellano militare, partecipò anche alla campagna di Grecia e di Jugoslavia, fino all’8 settembre 1943, quando partì dal Montenegro per tornare in Romagna, dove si unì al movimento antifascista locale, partecipando alla Resistenza nel Corpo Italiano di Liberazione e alla fine della guerra sarà insignito di medaglia d’argento al valore militare.
Tra i fondatori, nel 1963, della sede ravennate dell’Istituto Storico per la Resistenza.
Nel 1964 fondò e diresse il Centro per la storia del modernismo a Urbino.
Nel 1989 creò la Fondazione Murri, nata per promuovere lo studio della figura di Romolo Murri.
Contemporaneamente alla sua attività accademica e storiografica, don Lorenzo Bedeschi ha sempre svolto l’attività sacerdotale.
Don Lorenzo Bedeschi è considerato il massimo studioso del modernismo cattolico. Per anni fu professore di storia contemporanea e di storia dei partiti e dei movimenti politici all’Università di Urbino.