Un affascinante itinerario alla scoperta delle pievi della Bassa Romagna che racconta la storia delle campagne di questo territorio e di come cambiarono dall’epoca dell’esarcato bizantino (VI sec.), con la diffusione del Cristianesimo e la nascita di un’organizzazione rurale cristiana tipica dell’alto medioevo.
Situate all’interno dell’antica centuriazione romana, della quale ancora si vedono le tracce sul terreno, nell’andamento delle strade, le antiche pievi del nostro territorio nacquero come luoghi di culto forniti di fonte battesimale e cimitero e con la scomparsa dell’organizzazione statale romana ne ereditarono le funzioni civili ed amministrative e si affermarono come nuovo nucleo dell’organizzazione ecclesiastica delle campagne. Nei secoli poi, assunsero un ruolo prevalentemente religioso e costituirono sempre un punto di riferimento spirituale e identitario per gli abitanti del territorio.
Dal punto di vista architettonico, la Pieve di San Pietro in Sylvis e quella romanica di Santo Stefano hanno ancora le absidi rivolte ad oriente, per simboleggiare con il sorgere della luce del sole, la venuta di Cristo e seguono il modello degli edifici della Ravenna capitale.
INFORMAZIONI PRATICHE
INFO
- Interessi: Arte e cultura
- Durata: 24h
- Target: Gruppi, Amici, Coppie
- Quando: Tutto l’anno
PERCORSO
PRIMA TAPPA, Barbiano di Cotignola
Pieve romanica di Santo Stefano
A Barbiano, piccola frazione della cittadina di Cotignola, sorge una chiesa settecentesca dedicata a Santo Stefano. Opera dell’architetto Cosimo Morelli, presenta una facciata semplice ed è affiancanta da uno slanciato campanile fedelmente ricostruito dopo la seconda guerra mondiale. L’interno è a pianta ellittica con sei cappelle separate da colonne ioniche che reggono un cornicione sul quale si apre un’amplissima volta.
La chiesa neoclassica riserva ai visitatori un’affascinante sopresa. Percorrendo il suo perimetro esterno, sapientemente restaurato, giunti sul retro, adiacenti all’abside, si scorgono, sulle murature, i resti di una pieve dall’armonica struttura romanica, tipica delle pievi del ravennate, sorta prima del 1409, a sua volta sui resti non più visibili di una più antica costruzione risalente al 900 d.C.
SECONDA TAPPA, Bagnacavallo
Antica pieve di San Pietro in Sylvis
La pieve romanica di San Pietro in Sylvis di Bagnacavallo è tra le meglio conservate del territorio ravennate. Fu edificata nel VII secolo, probabilmente accanto ad un antico tempio romano dedicato a Giove.
Situata lungo la via dei Romei, l’antica via millenaria che accompagnava i pellegrini verso Roma, la pieve conserva interessanti affreschi trecenteschi, raffiguranti la teoria degli apostoli e il Cristo pantocratore, attribuiti a Pietro da Rimini.
Un tempo interamente affrescata, oggi alle pareti restano tracce di opere di scuola ferrarese del XV secolo, antichi stemmi gentilizi, un suggestivo ciborio e mattoni manubriati romani.
Arricchisce la visita la suggestiva cripta dell’XI secolo creata con materiali di risulta.
TERZA TAPPA, Santa Maria in Fabriago di Lugo
Antica Pieve – Chiesa di Campanile
Nell’alto medioevo, la campagna lughese vide sorgere una tra le più antiche pievi rurali del ravennate, quella che oggi chiamiamo Pieve di Campanile, ma che in origine fu la Pieve di S. Maria in Centumlicinio e poi di S. Maria in Fabriago, in pieno e tardo medioevo.
L’attuale struttura a navata unica con abside poligonale ricostruita agli inizi del XVI sec. è accompagnata da un campanile cilindrico del XI sec. che, alto e maestoso, ci invita ad avvicinarci per immergerci in un luogo dal grande fascino che riconduce alle più profonde radici culturali e religiose della nostra terra.
