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COTIGNOLA CITTA’ DEI GIUSTI

Tra l’autunno del ’43 e la primavera del ’45, trovano rifugio a Cotignola alcuni ebrei in fuga dalle persecuzioni razziali. Giungono braccati, attraverso passaparola, parentele, collegamenti partigiani. Storie differenti, accomunate da un destino comune che le lega al paese: tutti si salveranno dallo sterminio grazie ad un sistema di protezione che si rivelerà unico nel panorama italiano.

E’ un caso praticamente unico quello di Cotignola che, attraverso membri autorevoli, famiglie solidali e compiacenti, funzionari comunali, ha organizzato, nel turbine dell’ultimo anno e mezzo di guerra, una rete di accoglienza che giunse a salvare 41 ebrei lì rifugiatisi, perseguitati dalle leggi razziali.

Quella di Cotignola fu una vera e propria maglia organizzativa con vari protagonisti che contribuirono al successo e all’efficacia di questa opera collettiva di accoglienza che non riguardò solo ebrei ma anche rifugiati politici e sfollati. Famiglie e case, la Curia, il CLN e poi parti dell’amministrazione guidata dal commissario prefettizio Vittorio Zanzi: tutti contribuirono a tessere una trama che risulterà efficiente, affidabile e sicura.
E Zanzi, sfruttando le possibilità offerte dal suo incarico, fu artefice e vertice di questa architettura segreta e resistente: oltre ad occuparsi della logistica e spostamenti nelle varie abitazioni del centro e campagne circostanti, riuscì a fornire falsi documenti d’identità ai perseguitati facendole stampare da un dipendente della tipografia e poi compilare da funzionari dell’anagrafe. Ad aiutare Zanzi la moglie Serafina e poi il noto pittore e insegnante Luigi Varoli con la moglie Anna, l’arciprete Giovanni Argnani e alcuni fidati amici della campagna circostante.

Nel 2002 Vittorio e Serafina Zanzi, Luigi e Anna Varoli sono stati insigniti dallo stato di Israele della medaglia di “Giusti tra le Nazioni” e i loro nomi compaiono nel memoriale del Yad Vashem a Gerusalemme.

Il Distributore non automatico di Coraggio è un murale realizzato a Cotignola nel 2015 in una cabina Enel. Una serie di quadri e finestre ricordano alcuni dei protagonisti di quei lunghi 145 giorni in cui il fronte stazionò sulle sponde del fiume Senio, dal novembre ’44 fino alla liberazione del paese avvenuta il 10 aprile del ’45. Inoltre ci sono i volti dei quattro Giusti tra le Nazioni cotignolesi, Luigi e Anna Varoli, Vittorio e Serafina Zanzi.

Il murale fa parte del percorso dedicato ai “Giusti tra le Nazioni”.

 

Per ulteriori informazioni sui “Giusti In Emilia-Romagna” potete consultare il portale dedicato: http://giustiemiliaromagna.it/

(Aggiornato al 22/03/2023)

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