Villa Giardini fu la dimora ottocentesca di campagna della famiglia Bondoli Pastorelli, che risiedeva in Lugo, fino al 1916 quando divenne di proprietà della famiglia Giardini.
Nel 1868 i Bondoli avevano costruito un piccolo oratorio, dedicato a San Marco e a Maria SS. del Buon Consiglio, decorato dal pittore lughese Carlo Ruina. In esso furono officiate regolarmente le messe fino al giugno del 1914, quando, durante i disordini della Settimana Rossa, fu incendiato e devastato.
La villa presenta uno schema compositivo regolare, basato sul consueto modello a tre campate (androne centrale e coppia di stanze laterali) e sulla lievità della modulazione di facciata, incorniciata dalle lesene d’angolo, caratteristiche del periodo neoclassico.
Presente nelle mappe dall’ultimo quarto del Settecento, l’edificio si trovava a capo di una vasta tenuta, sulla quale sarebbe sorto il nucleo di Voltana a seguito della costruzione della stazione ferroviaria.
Sulla facciata dell’abitazione del fattore, affiancata alla casa padronale, secondo uno schema tipico dell’Ottocento, spicca una testa equina in terracotta.