In una terra in cui la natura domina, regalando pace e ritmi lenti, la Land Art ha trovato terreno fertile per svilupparsi durante le tre edizioni del festival TERRENA, in cui il paesaggio è diventato soggetto e materia di opere d’arte.
Trovarle tutte è possibile, seguendo un itinerario che, attraversando campagne, corsi d’acqua e piccoli centri, ne traccia una connessione. Si parte da un percorso che unisce le tre opere realizzate per la terza edizione del festival, dedicato a Dante Alighieri, in occasione del 700esimo anniversario della morte del grande poeta.
Le opere, ispirate alle tre cantiche della Divina Commedia, vogliono allo stesso tempo valorizzare e indagare alcuni degli aspetti meno conosciuti di questa terra, e si trovano a Sant’Agata sul Santerno, Conselice ed Alfonsine.
Dal persorso principale, si possono poi effettuare alcune deviazioni per raggiungere i luoghi dove le opere delle passate edizioni si mostrano con i segni delle trasformazioni dettate dal tempo e dal continuo modificarsi della natura, visibili quindi fino al loro deperimento naturale (San Patrizio di Conselice, Fusignano, Bagnara di Romagna, Villanova di Bagnacavallo, Lugo e Massa Lombarda).
Tutti i luoghi, passati e presenti, sono idealmente e fisicamente collegati dai “Semi di Terrena“, sculture-simbolo realizzate nel luglio del 2021, durante il laboratorio guidatodall’artista Felice Tagliaferri, che delineano un tracciato, una carta geografico-artistica che è essa stessa una grande installazione diffusa di Land Art. Foto
Scegliendo il mezzo di trasporto che si preferisce e, aiutati da un territorio per lo più pianeggiante che si lascia attraversare con poca fatica, tra profumi e colori stagionali, basterà seguire le indicazioni della mappa disponibile a questo link.
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INFORMAZIONI PRATICHE
INFO
- Interessi: Arte, cultura, conoscenza del territorio
- Durata: 72 h
- Lunghezza: 76,2 km (32,2 km senza deviazioni)
- Target: Gruppi, Amici, Coppie
- Quando: Tutto l’anno
MAPPA
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PERCORSO
PRIMA TAPPA
ALFONSINE (Parco Millegocce) – Conselice (23,3 km)
L’itinerario parte dall’opera “UNCIELO”, realizzata dall’artista Francesco Arena ispirandosi al Paradiso dantesco e collocata nel Parco Millegocce, un parco ideale per salutari passeggiate, a poca distanza dal centro di Alfonsine. L’opera rappresenta un pezzo di cielo caduto sulla terra, che data la sua fragilità decade dal suo stato di grazia e di trascendenza, si combina senza opporre resistenza all’immanente. É un cielo altro alla portata dell’uomo che è sintomo di trasformazione e rigenerazione.
Qui si trova: 1 Seme di Terrena che individua l’opera UNCIELO di Francesco Arena.
Inaugurazione dell’opera UNCIELO di Francesco Arena – Parco Millegocce – Alfonsine
PRIMA deviazione sul percorso: FUSIGNANO – VILLANOVA DI BAGNACAVALLO (16,1 km andata)
- A Fusignano, nel Bosco delle lucciole, è conservata l’opera di Enrico Minguzzi, dal titolo “P.02”. L’artista, durante l’edizione del Festival Terrena del 2018, ha inserito nella natura elementi estranei, geometrici, simili a frattali, con l’intento di modificare la naturale stabilità dell’immagine, sottoponendola ad uno slittamento di equilibrio. Le forme sono idealmente auto-generate dalla natura stessa, la quale si è occupata e continua ad occuparsi di disfarsene, instaurando un ciclo conchiuso in cui natura genera proliferazione – natura ristabilisce natura.
Qui si trova: 1 Seme di Terrena che individua l’opera P.02 di Enrico Minguzzi. - Dal Bosco di Fusignano, muovendosi in direzione Est, e attraversando il fiume Senio e il Canale Naviglio, si arriva a Villanova di Bagnacavallo. Nel parco pubblico, nei pressi dell’Ecomuseo delle Erbe Palustri, sorge un’installazione che rappresenta l’intento di ridare vita all’opera originale realizzata nel 2018 dall’artista spagnolo Joan Farré, “La Ca de Mazapegul”.Realizzata con materiali naturali ed ecosostenibili tipici del fiume Lamone, la sua forma ricorda il copricapo del mazapegul, un folletto della tradizione popolare romagnola. Un’opera quindi pensata e costruita per i bambini.
Qui si trova: 1 Seme di Terrena che individua l’opera LA CA DE MAZAPEGUL.
SECONDA TAPPA: CONSELICE (Bosco Urbano) – Sant’agata sul Santerno (11.3 km)
Da Alfonsine, inoltrandosi nella distensiva campagna, si arriva a Conselice. Nel suo Bosco Urbano, in cui si ricrea l’originale ambiente vallivo del territorio, con zone umide e boschive, si trova “Pane e libertà”, l’opera dell’artista Elena Bellantoni, ispirata al Purgatorio dantesco e che approfondisce i temi legati alla dignità e al lavoro. L’installazione è il risultato della sua riflessione sui canti I e XXXI della cantica, nella ricerca della libertà rispettando sempre se stessi senza mai tradirsi e nell’appagamento dato dal sapere come alimento dell’anima che permette l’ingresso in paradiso. L’opera rimanda, inoltre, alla nota rivolta delle mondine che allo scadere del XIX secolo ha visto Conselice protagonista di fatti dolorosi e tragici con l’uccisione di alcune lavoratrici e lavoratori del posto. La lotta per il pane di quegli anni spronò la nascita di corporazioni di lavoratori che permisero la fondazione del sindacato inteso in senso moderno.
Qui si trova: 1 Seme di Terrena che individua l’opera PANE E LIBERTÀ di Elena Bellantoni.
Inaugurazione dell’opera PANE E LIBERTÀ di Elena Bellantoni – Parco Urbano – Conselice
Waterways
A Conselice si può proseguire lungo un altro percorso ciclo-pedonale naturalistico di Land Art: Waterways
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SECONDA deviazione
SAN PATRIZIO DI CONSELICE – MASSA LOMBARDA (9,7 km andata)
A pochi km da Conselice, nella frazione di San Patrizio, lungo il Canale dei Molini, a 200 mt da un mulino del XV-XVI sec., nel 2019, l’artista Oscar Dominguez ha proposto un’installazione di environmental art in dialogo con la natura, la sua mutevolezza e bellezza estetica, che si intitola “Alma al viento”. L’opera è stata ormai quasi completamente inglobata dalla natura circostante, e sarà stimolante cercarne le tracce. I lavori dell’artista, in esterno, sono grandi installazioni in ambienti inconsueti, in una ricerca dei materiali del territorio tra land art, ecologismo e naturalità spirituale. Oscar si appropria fisicamente e metaforicamente dei luoghi in cui le sue sculture nascono e intraprendono un serrato dialogo con lo spazio urbanistico e architettonico circostante. Il tema dell’equilibrio tra cielo e terra, tra vuoto e pieno, rende le installazioni leggere e le integra nell’ambiente in cui sono inserite, come se fossero sempre state in quei luoghi.
Qui si trova: 1 Seme di Terrena che individua l’opera ALMA AL VIENTO di Oscar Dominguez.
La deviazione prosegue verso Massa Lombarda. Si va alla ricerca di “Alberi murali”, l’opera murale realizzata dall’artista Andreco nell’ambito dell’edizione 2019 del Festival, presso il Circolo Polisportiva Massese. Il dipinto è a tema arboreo per reinventare l’idea stessa di natura e creare un segno permanente in un luogo non naturale come monito e richiamo a cercare la propria natura, e darle spazio. Il lavoro è stato realizzato in collaborazione con giovani del territorio, attraverso un percorso laboratoriale partecipato, un vero e proprio workshop d’arte pubblica capace di lasciare anche nuove skills fra i partecipanti.
Qui si trova: 1 Seme di Terrena che individua l’opera ALBERI MURALI di Andreco.
TERZA TAPPA: SANT’AGATA SUL SANTERNO (Grande Parco Vatrenus)
L’opera “Traghetto” di Pasquale Ninì Santoro ispirata all’Inferno, prende spunto anche dal passato bizantino dell cittadina che la ospita, Sant’Agata sul Santerno. Le fonti attestano che sul fiume Santerno era presente un antico dazio e che un traghetto fungeva da spola da una riva all’altra, costituendo una delle principali fonti di reddito del luogo. L’opera pensata come momento di transizione da una determinata condizione all’altra, si ispira all’imbarcazione di Caronte nel Canto III dell’Inferno. Il traghetto diviene quindi, allo stesso tempo, metafora di passaggio e omaggio alla città, installato nel Grande Parco Vatrenus, proprio in prossimità del fiume Santerno.
Qui si trova: 1 Seme di Terrena che individua l’opera TRAGHETTO di Pasquale Ninì Santoro.
Inaugurazione dell’opera TRAGHETTO di Pasquale Ninì Santoro – Grande Parco Vatrenus – Sant’Agata sul Santerno
TERZA deviazione sul percorso: SANT’AGATA SUL SANTERNO – BAGNARA DI ROMAGNA (8,3 km andata)
Nel giardino della romantica Rocca Sforzesca di Bagnara di Romagna si innalza l’opera di Daniela Romagnoli, dal titolo “Madre terra – Popoli”, eseguita in occasione di Terrena 2018.
La scultura nasce dal tronco di cedro radicato nel giardino. Sono bambini e sono qui nudi, non hanno alcun pregiudizio, sono innocenti, vogliono solo stare insieme, si cercano… giallo, blu, verde, rosso, a loro non importa di che colore sei! Dalla terra nasce la diversità e la terra stessa da equilibrio a questa diversità. Mescolando questi colori può nascere qualcosa di meraviglioso! Insieme si può! Ogni bambino condivide la stessa anima del tronco dal quale si sta separando e il tronco rappresenta un’unica madre, la madre terra, da cui tutti proveniamo!
Qui si trovano: 2 Semi di Terrena Uno individua l’opera MADRE TERRA – POPOLI di Daniela Romagnoli, mentre l’altro, poco distante dal primo, lungo le antiche mura in via G. Matteotti, individua il luogo in cui, nell’ambito di Terrena 2021, si è svolto il laboratorio artistico partecipato “Semi di Terrena”, condotto dall’artista Felice Tagliaferri, che ha portato alla creazione delle sculture-simbolo che si troveranno in tutte le tappe dell’itinerario, ad individuare i luoghi passati e presenti del Festival e a tracciarne una connessione.
QUARTA deviazione sul percorso
SANT’AGATA SUL SANTERNO – LUGO (7,5 km andata)
Da Sant’Agata sul Santerno, si può raggiungere molto facilmente anche Lugo, che ospita due luoghi che nel passato hanno visto nascere originali opere di Land Art.
La prima si trova al Parco del Loto ed è l’installazione in legno dell’artista Andreco , attualmente in fase di restauro, intitolata “Forma sensibile” (2019), in grado di far riflettere sul rapporto fra paesaggio costruito e natura. Una nuova visione dentro al Parco del Loto capace di rendere visibile l’invisibile, facendo emergere la bellezza dei processi naturali, conferendo alla natura il valore di alchimista del presente capace di imparare dal passato.
Qui si trova: 1 Seme di Terrena che individua l’opera FORMA SENSIBILE di Andreco.
Nella stessa cittadina, il Parco Golfera ospita l’installazione permanente di Laura Rambelli intitolata “La guardiana delle acque e le lucciole” (2018). Fiori di loto di terracotta su steli di ferro escono dal lago del parco a ricreare la forma di un serpente, simbolo della rigenerazione della vita. Di sera, gli steli si illuminano ricordando le lucciole che d’estate popolano le nostre campagne.
Qui si trova: 1 Seme di Terrena che individua l’opera LA GUARDIANA DELLE ACQUE E LE LUCCIOLE di Laura Rambelli.
Scopri di più su questo itinerario guardando i video delle pedalate organizzate a novembre 2021
Episodio 1: La Bassa Romagna e la land art
Episodio 2: Itinerari per tutti e percorsi interattivi
Episodio 3: Le tappe del percorso
Mappa delle fontane realizzata da Ciclo Guide Lugo