Un itinerario perfetto per i viaggiatori lenti e curiosi, che amano scovare tesori nascosti. Lontano dalle vie trafficate dei centri urbani, la Bassa Romagna custodisce luoghi sacri appartati e discreti, dedicati alla preghiera e al raccoglimento dei fedeli in ogni stagione. Sono chiese e oratori alle cui pareti si ammirano affreschi che raccontano la vita di Cristo, una dottrina per immagini rivolta ai credenti per un’immediata comprensione delle storie sacre. Per scoprire questi luoghi, non fruibili ogni giorno dell’anno, invitiamo i viaggiatori a programmare attentamente l’itinerario e la loro ricerca. Data la natura pianeggiante del territorio, l’itinerario si presta bene per essere percorso anche in bici.
INFORMAZIONI PRATICHE
INFO
– interessi: Arte & cultura
– durata: 48 h
– quando: tutto l’anno
PERCORSO
PRIMA TAPPA, Bagnacavallo
Antica pieve di San Pietro in Sylvis
L’Antica pieve di San Pietro in Sylvis, risalente al VII secolo, è una delle pievi romaniche meglio conservate del territorio ravennate e un classico esempio di architettura esarcale. Situata lungo la via dei Romei e posta a pochi passi dal centro storico di Bagnacavallo, la pieve conserva nell’abside interessanti affreschi databili al 1320 circa e attribuiti al maestro Pietro da Rimini, raffiguranti il Cristo pantocratore, la teoria degli apostoli e una crocifissione.
Un tempo interamente affrescata, oggi alle pareti restano tracce di opere di scuola ferrarese del XV secolo.
Completano l’arredo sacro antichi stemmi gentilizi, un suggestivo ciborio in marmo risalente all’VIII secolo, mattoni manubriati romani e due altari databili al VI-VII secolo.
La pieve fa parte dell’Itinerario Le Pievi in Bassa Romagna
SECONDA TAPPA, Lugo
Oratorio di Croce Coperta
L’Oratorio di Croce Coperta di Lugo, riedificato su un sito preesistente del XII secolo e consacrato nel 1441, trae il suo nome da toponimi legati alla struttura viaria ed idrogeologica del sito sul quale sorge. Passato in proprietà a diversi ordini religiosi, nel XIX secolo divenne cappella gentilizia dei conti Bolis. L’oratorio si caratterizza come un unicum nel panorama romagnolo per via del suo interno completamente decorato.
L’ampio ciclo di affreschi devozionali, raffigurante i santi più cari alla religiosità popolare locale, è databile dalla prima metà del XV secolo ai primi decenni del Cinquecento, con aggiunte richieste nel 1881 dagli ultimi proprietari.
I motivi stilistici sono di diversa provenienza e in alcuni si riscontrano elementi ed elaborazioni della cultura tardo gotica di diverse aree padane.
TERZA TAPPA, Lugo
Chiesa di Ascensione
La chiesa di Ascensione sorge nell’omonima località, a pochi chilometri da Lugo. Fu “Fondata il giorno 8 di ottobre dell’anno 1534”, secondo un’epigrafe rinvenuta nella controfacciata durante il lavori di ristrutturazione degli anni 1982-1984. All’epoca furono rinvenute anche tracce di una preesistente costruzione risalente al XV secolo.
In origine l’abside era illuminata da tre finestre circolari che vennero occluse per affrescare le pareti senza interruzione. All’interno si possono ammirare interessanti affreschi databili al XVI secolo: l’Ascensione di Cristo nel prospetto, la sua Resurrezione nella parete sud-est, la Discesa dello Spirito Santo nella parete nord-ovest e tracce di affreschi raffiguranti la vita di San Pietro sulle pareti della navata.
QUARTA TAPPA, Cotignola
Chiesa di San Francesco
La chiesa conventuale di San Francesco dei Minori Osservanti di Cotignola fu edificata nel 1484 con bolla di autorizzazione di Papa Sisto IV, e consacrata nel 1495. Si conservano all’interno affreschi raffiguranti due Angeli che reggono lo stemma della famiglia Biancoli, di ignoto autore cinquecentesco, e la Pietà attribuita a Gerolamo Marchesi, di cui rimane in situ la sinopia sopra la porta d’ingresso della navata laterale sinistra, attualmente collocata sopra l’altare maggiore. Da notare una lunetta rappresentante una Pietà del XV secolo firmata dai fratelli Zaganelli, parte terminale di una pala, ora nella galleria Brera a Milano.
Nel corpo della chiesa è situato il sacello o cappella degli Sforza, preesistente alla chiesa stessa e ad essa collegato tramite il grazioso loggiato della facciata.