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GIOVANNI BATTISTA RAMENGHI (1521-1601)

Figlio del più noto Bartolomeo, Giovanni Battista nacque a Bologna nel 1521 e morì nella stessa città nel 1601. Sulle orme del padre fu pittore.

Seguendo le orme del padre, si dedicò alla pittura svolgendone l’apprendistato proprio nella bottega di famiglia. Il suo bagaglio di cultura figurativa, tuttavia, si arricchì ben presto grazie alla frequentazione dei pittori dell’ambito bolognese in rapporto di amicizia con il padre, ma sicuramente più decisiva dovette risultare la permanenza a Fontainebleau (1541-1545) dove poté collaborare col Primaticcio alla perduta decorazione della Grotta del Giardino dei Pini.

Dopo l’esperienza francese, Giovanni Battista collaborò col Vasari nelle decorazioni della Sala dei Cento Giorni (1546) nel Palazzo della Cancelleria in Roma.
In seguito, con l’avanzare della Controriforma, si fece strada nella esperienza creativa dell’artista la tendenza verso una più mediata compostezza, con palesi simpatie per quei personaggi del panorama artistico bolognese come il Cesi e il Calvaert.

Tra le opere di Giovanni Battista Ramenghi conservate a Bagnacavallo, ricordiamo: L’incredulità di San Tommaso tela conservata nella Chiesa di San Girolamo; Pala del Rosario dipinto conservato nella prima cappella a destra nella Chiesa del CarmineLa Sacra Conversazione coi Santo Domenico e Caterina da Siena quadro esposto nella Pinacoteca Antica del Museo Civico presso il Museo civico delle Cappuccine.

 

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