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Un percorso per gli amanti della bicicletta, della natura e dello sport che si snoda per lo più lungo vie lente e piste ciclabili, attraversando i centri abitati e le distensive campagne di Alfonsine, Bagnacavallo e Conselice.

Un itinerario adatto a tutti e segnalato da apposita cartellonistica, ricco di parchi ed aree attrezzate in cui dedicarsi allo sport e al benessere, rigenerato dalla presenza di riserve naturali ed aree di riequilibrio ecologico, e allo stesso tempo punteggiato da antiche pievi, musei e monumenti che raccontano la sua lunghissima storia.

INFORMAZIONI PRATICHE

INFO

  • Interessi: Benessere, cultura
  • Target: Cicloturisti, Amici
  • Quando: Tutto l’anno

MAPPA

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PERCORSO

Prima tappa, Alfonsine 

Passando da Alfonsine, l’itinerario incontra la casa natale del noto poeta del Neoclassicismo italiano Vincenzo Monti, un edificio colonico che ospita un museo a lui dedicato ed è anche il punto di partenza per andare alla scoperta della ricchezza faunistica e vegetale della Riserva Naturale.

Una delle tre stazioni della Riserva Naturale, denominata Fascia boscata del Canale dei Mulini, è proprio lungo il tracciato. Quest’ultimo tratto del canale, protetto da una densa vegetazione, è delimitato dall’ottocentesco Chiavicone della Canalina, che ospita un’interessante colonia delle cosiddette “Pipistrelle di Tebano” che hanno scelto questo luogo per la propria riproduzione.

A poca distanza, in un’area anticamente ricoperta da una fitta boscaglia in cui la tradizione vuole si ripetessero frequenti miracoli, si trova il Santuario della Madonna del Bosco.

Addentrandosi nel centro della cittadina, non può mancare una sosta al Museo della Battaglia del Senio, per una totale immersione nel periodo storico che maggiormente ha lasciato il segno, quello della seconda Guerra Mondiale e dell’ultimo grande fronte di combattimento sul fiume Senio.

Seconda tappa, Bagnacavallo 

L’itinerario prosegue verso Bagnacavallo, lungo la ciclabile del Canale Naviglio Zanelli, attraversando la campagna che si tinge dei più svariati colori a seconda della stagione ed è arricchita dalla presenza di un vecchio ponticello a dorso d’asino, ultima testimonianza dell’esistenza di una delle undici chiuse realizzate all’epoca di costruzione del canale, alla fine del Settecento, ed un antico mulino.

Attraversando il grazioso centro abitato dall’ assetto medievale, il percorso conduce all’antica Pieve di San Pietro in Sylvis che, oltre ad essere la pieve meglio conservata del ravennate, custodisce al suo interno preziosi affreschi trecenteschi attribuiti a Pietro da Rimini.

A pochissima distanza la natura, lasciata libera dall’intervento umano, ha dato vita all’A.R.E. (Area di Riequilibrio Ecologico) Podere Pantaleone, un habitat di grande interesse ambientale. È un vero e proprio museo didattico all’aperto, che ospita flora e la fauna tipiche della pianura padana ed è diventato rifugio per molte specie di uccelli durante l’inverno e la migrazione.

 

Per raggiungere Conselice (terza tappa), l’itinerario attraversa la campagna lughese, incontrando la Chiesa di Ascensione con i suoi affreschi cinquecenteschi, il Castello del Ducato di Fabriago e l’Antica pieve – Chiesa di Campanile che, col suo campanile cilindrico dell’XI sec. che svetta alto e maestoso, è una delle più antiche pievi rurali del ravennate.

Terza tappa, Conselice

Lungo il tratto di percorso che si snoda tra Conselice e le sue frazioni, il Bosco Urbano ricrea l’originale ambiente vallivo del territorio, con zone umide e boschive ed è un’Area di Riequilibrio Ecologico per la ripopolazione di uccelli e chirotteri.

Addentrandosi nel centro abitato ci si imbatte in un monumento molto simbolico che ricorda una storia fatta di oltre 140 donne e uomini impegnati nel complesso delle tipografie clandestine della zona della Bassa Romagna che, durante la Seconda Guerra Mondiale, facevano perno su Conselice. È il Monumento alla stampa clandestina e alla libertà di stampa.

A testimoniare, invece, l’essenza di una terra dedita al lavoro contadino sono tutti gli antichi strumenti conservati negli spazi di quello che un tempo fu un edificio adibito a manifattura dei tabacchi e a pileria e stoccaggio del riso.

 

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Mappa delle fontane realizzata da Ciclo Guide Lugo

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